La tassa di soggiorno (o imposta di soggiorno) è quella imposta a carico delle persone che alloggiano in strutture ricettive alberghiere o extra-alberghiere in determinate città italiane classificate come località turistica o città d’arte.
L’imposta di soggiorno è diversa di comune in comune sia nei costi che nelle modalità di applicazione. Infatti le modalità di applicazione della tassa variano e vanno dal versamento di un importo fisso a un importo variabile.
La Tassa di Soggiorno è stata introdotta nel 2011 ed ha consentito ai Comuni italiani con un’alta affluenza turistica, la facoltà di poter applicare un’imposta a quei turisti che vanno a soggiornare nelle strutture alberghiere, hotel, bed e breakfast e campeggi territorialmente presenti nel Comune.
È importante sapere che:
Come già spiegato, le tariffe da applicare per la tassa di soggiorno variano in base ai comuni, così come gli importi.
Ad esempio Luigi Verdi decide di soggiornare a Roma in un hotel 3 stelle per 3 notti. Il prezzo dell’imposta per gli hotel 3 stelle è di €4,00 al giorno, di conseguenza alla fine del suo soggiorno Luigi Verdi dovrà versare di €12,00.
Diverso il caso in cui Luigi Verdi decidesse di soggiornare a Milano sempre per 3 notti in un hotel 4stelle, dove l’imposta arriva a €5,00 giornalieri per un totale di €15,00.
Innanzitutto l’albergatore deve informare il cliente al momento del check-in dell’applicazione dell’imposta di soggiorno, specificando le regole di applicazione, gli importi e descrivendo quali sono eventuali casi che permettono di ottenere esenzioni.
Successivamente il gestore ha l’obbligo di dichiarare nel periodo di tempo stabilito dal comune (può essere mensilmente come bimestrale) il numero dei clienti che hanno soggiornato presso la struttura specificando il numero dei pernottamenti, ed eventuali soggetti esenti, andando così a calcolare l’importo dell’imposta che deve essere riversato.
Alcuni comuni mettono a disposizione degli albergatori un portale web tramite il quale è possibile segnalare mensilmente gli importi di tassa di soggiorno incassati.
Non c’è bisogno di avere un software dedicato esclusivamente e unicamente alla gestione della tassa di soggiorno, è infatti sufficiente (ed altamente consigliato) avere un software gestionale per hotel (PMS) che permetta di:
Il software gestionale per hotel deve mettere a disposizione del gestore un report chiaro e dettagliato che consenta di comunicare con esattezza gli importi di imposta di soggiorno che sono stati incassati, evitando così errori.
Molti comuni prevedono l’applicazione dell’imposta limitatamente al periodo della stagione turistica, altri la applicano ma in modo differenziato a seconda del periodo dell’anno.
Alcuni comuni applicano una tassa di soggiorno diversa in base alla stagionalità, ad esempio dal 1 gennaio al 30 giugno richiedono un determinato importo e dal 1 luglio al 31 dicembre un altro. Altri comuni invece indicano dei mesi in cui la tassa si riduce del 50%.
Alcune città che applicano un’imposta di soggiorno stagionale sono:
Il software gestionale Slope permette di gestire la tassa di soggiorno in maniera stagionale, andando a configurare diversi scaglioni di prezzo a seconda del giorno dell’anno, evitando così di commettere errori e di andare incontro a sanzioni.
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