I social network possono essere uno strumento per veicolare prenotazioni ed acquisire nuovi clienti per hotel e strutture ricettive.
Non è tutto oro quello che luccica e prima di aprire un profilo sul nuovo social di tendenza, è bene chiedersi se si hanno risorse ed energie per approcciarsi alla gestione di quel canale, ma soprattutto qual è la strategia di vendita che un hotel può mettere in atto.
Abbiamo trattato questo argomento sia nella novantottesima puntata del podcast Ospitalità 4.0 che potete ascoltare di seguito, sia in un webinar dedicato tenuto da Edoardo Ridolfi, director of marketing di Slope.
Un metodo utile per capire se un social network può essere profittevole oppure no per la propria struttura ricettiva è quello di porsi questi 3 quesiti.
La presenza del mio hotel su quel social è così rilevante? É presidiato dalla mia clientela? Gli utenti di quel social network possono essere interessati ai contenuti che pubblico?
Esempio: se ho un boutique hotel non ha molto senso creare il profilo della struttura su TikTok, visto che l’età media di TikTok va dai 15 ai 25 anni.
Un’altra domanda da porsi è capire se si riescono a generare contenuti per quel determinato social network, ma soprattutto se si riesce a pubblicarli con costanza e consistenza nel tempo.
Non bisogna farsi ingannare dall’entusiasmo iniziale e pensare che sia tutto gestibile, la sostenibilità di un social sta anche nella gestione nel periodo di “alta stagione”.
É sinonimo di scarsa professionalità vedere profili di strutture ricettive che nel periodo di maggiore flusso lavorativo non riescono a pubblicare contenuti perché il lavoro in struttura non permette di dedicargli del tempo.
Occorre chiedersi inoltre se è possibile misurare con precisione investimenti e tempo dedicati a quel social.
La misurazione non può basarsi esclusivamente su follower o like ottenuti, ma nel caso di un hotel deve basarsi su richieste di contatto o prenotazioni ottenute.
A tal proposito uno strumento gratuito come Google Analytics, se ben configurato e padroneggiato, si rivela sempre un utile alleato.
Il report fornito da We Are Social in collaborazione con Hootsuite in merito al comportamento degli utenti italiani su internet e nei social network aiuta a comprendere meglio quali sono i social media più utilizzati in Italia.
Di seguito forniamo alcuni dati interessanti:
Tutti sanno pubblicare o condividere un post su Facebook, ma quali sono i contenuti che più piacciono all’algoritmo di Facebook e tendono a raggiungere più persone?
Ecco una breve classifica:
Anche le reazioni che hanno gli utenti ai nostri post hanno un peso ben specifico che ne determinano il successo:
Attenzione anche alla lunghezza dei testi che si mette a corredo dei post.
Facebook predilige una lunghezza dei testi tra i 100 e i 250 caratteri.
I testi oltre i 477 contenuti vengono interrotti dal “mostra altro”.
Di seguito viene fornito l’esempio di 3 contenuti che si possono pubblicare sui social.
Anche Instagram ha un proprio algoritmo che determina il successo dei post, in questo caso le reazioni che hanno gli utenti ed i loro comportamenti sono diversi da quelli visti per Facebook.
Instagram prende in considerazione i seguenti aspetti:
Per quanto riguarda le strategie di vendita da applicare su Instagram vi rimandiamo a questo minuto della registrazione in cui si simula la creazione e la sponsorizzazione dei contenuti con un account dedicato.
Così come Facebook ed Instagram, anche per Whatsapp è consigliato avere un account business.
Per approfondire il funzionamento alla base di WhatsApp Business per hotel vi rimandiamo alla lettura del blog post dedicato.
Nella strategia di vendita è importante che il proprio software gestionale sia integrato con Whatsapp, questo permette di instaurare un rapporto più diretto con il cliente, in cui la comunicazione viene semplificata e resa più rapida a differenza della posta elettronica.
Ad esempio tramite il software gestionale che si utilizza deve essere possibile:
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