Instagram per Hotel | Podcast Ep.92

Instagram per Hotel guida pratica

Instagram per hotel e per tutto il settore dell’ospitalità è uno strumento di marketing e di promozione che non deve essere assolutamente sottovalutato.

Ma come può Instagram aumentare la visibilità di un hotel?

In questo nuovo episodio del Podcast Ospitalità 4.0 Marco ed Edoardo ci raccontano alcune peculiarità di quello che, ad oggi, è il 3° social network per numero di account attivi, dietro solamente a Facebook e YouTube.

La forza della condivisione

Instagram, coi suoi oltre 500 milioni di utenti attivi giornalieri, è uno dei social più utilizzati del momento.

C’è tuttavia una precisazione da dover fare: il dato veramente molto interessante è il fatto che la piattaforma vanta il numero più alto di interazioni tra gli utenti. 

Per interazione intendiamo azioni come:

  • I “like” che simboleggiano gradimento per il contenuto di un “post” 
  • Ri-condivisione dei contenuti pubblicati, 
  • E le “Instagram stories”, ovvero delle foto o dei video (della durata massima di 15 secondi ciascuna) che immortalano episodi quotidiani, ricordi passati o post

Instagram per hotel: utilizzare l’account business

L’aspetto che rende IG (come viene abbreviato dai più giovani) particolarmente interessante per una struttura ricettiva è possedere un account business.

Questa tipologia di account permette di tenere traccia di alcune metriche altresì non controllabili da un utente con account “standard”.

E’ sufficiente modificare il proprio account in pochi e veloci step per renderlo profilo business (il tutto gratuitamente!), associando anche un settore di appartenenza (quindi “cosa” fa la nostra attività).

Una volta sbloccato il nostro profilo aziendale Instagram otterremo accesso ad una serie di metriche e report come:

Post

La possibilità di visualizzare numero di utenti raggiunte con un determinato contenuto, quanti di coloro che hanno visualizzato il post sono entrati a curiosare nel nostro profilo, eventuali azioni intraprese nel post (ricondivisioni, visite al profilo o inoltri via direct – denominazione che Instagram ha dato alla propria chat -) e in quale maniera ci hanno trovato le persone che hanno visto il post, dunque se seguendo il nostro profilo e vedendo il post dalla homepage, attraverso gli hashtag (fondamentali!) oppure attraverso una visita al nostro profilo senza seguirci.

Instagram stories

Oltre all’opportunità di controllare chi ha visualizzato le nostre stories (possibile anche con un account classico) potremo tener traccia di quante volte la storia è stata vista complessivamente e quali azioni sono state compiute su di essa (quante volte è stata inoltrata o se è stata ricondivisa, inoltre (qualora presente un hashtag o una citazione ad un altro account), quante volte è stato fatto tap su tale sticker per accedere al profilo collegato.

Oltre queste funzioni di reportistica, vi segnaliamo anche la possibilità di sponsorizzare (con un investimento monetario) un post o una storia facendoli promuovere da Instagram stesso, così come avviene anche per Facebook (aumentando così il numero di persone che verranno raggiunte dal nostro contenuto).

A questo scopo è fondamentale quindi indicizzare nel miglior modo possibile i contenuti che pubblichiamo.

Hashtag e strumenti di targetizzazione

Abbiamo parlato di indicizzare i nostri contenuti.

Quali strumenti mette a nostra disposizione il social per aumentare il tasso di interesse del pubblico e mirare con maggior precisione alla nostra nicchia di clientela?

Sicuramente il primo strumento da utilizzare (un tempo estremamente inflazionato) sono gli hashtag, ovvero delle parole, scritte accanto al simbolo del cancelletto (#, che corrisponde proprio alla parola hashtag in inglese) le quali vengono generalmente inserite nella descrizione di un post.

Questi indici verranno utilizzati per eseguire un match, ovvero un confronto, tra quelli usati da noi e quelli usati dal pubblico per la ricerca di argomenti di interesse.

Abusare il numero di hashtag non è raccomandato ed esiste una proporzione consigliata tra hashtag e testo da usare nella descrizione di un post, ovvero la “regola di un terzo”.

Un terzo degli hashtag rivolti al trend del momento, quindi hashtag molto comuni ed utilizzati nella piattaforma (è possibile reperirli online in molti siti che consigliano quelli da utilizzare al momento), un terzo degli hashtag generici per il nostro business (come ad esempio #hotel, #vacation, #holiday #wellness, #seaview e così via) ed infine un terzo degli hashtag rivolti alla nostra nicchia (di conseguenza alla nostra ubicazione geografica o alla nostra tipologia di clientela, quindi ad esempio un hotel a Rimini per famiglie utilizzerà gli hashtag #rimini, #estateinfamiglia).

Oltre agli hashtag, è importante anche sfruttare la geolocalizzazione messa a disposizione da Instagram, quindi associare un luogo ai contenuti che pubblichiamo (anche nelle stories!).

E’ possibile infatti (nel caso in cui il nostro contenuto raggiunga un alto numero di interazioni) che il post o la storia vengano indicizzati nelle prime posizioni dei feed del luogo “taggato”, portandoci quindi un alto traffico nel nostro account direttamente sfruttando l’apprezzamento degli utenti nei confronti di un singolo nostro post!

Come aumentare i follower: mostriamoci presenti e ricondiviamo

Con il tempo la nostra clientela (complice il fatto che è sempre più di moda condividere la quotidianità online) tenderà sempre più spesso a taggarci (quindi far riferimento a noi) nei contenuti che pubblica.

Diamo dunque importanza a questa loro condivisione! 

Essere taggati in post dei nostri visitatori è una forma di pubblicità gratuita della quale possiamo godere senza bisogno di sollevare un dito (beh, se non per fare tap sul tasto  “share” del nostro smartphone) pertanto non toglie tempo alla dedizione nei confronti della nostra amata clientela!

Ricondividere una storia o un post dei nostri clienti aumenta anche il grado di percezione alla cura che dedichiamo loro, facendoli sentire importanti ed aumentando la possibilità di ricevere una recensione positiva per la gratitudine dimostrata.

Il tutto senza contare ovviamente che stiamo producendo contenuti indirettamente, contribuendo quindi alla crescita della nostra notorietà sul social.

Definitivamente dunque, raccomandiamo ad ogni struttura ricettiva di creare un profilo Instagram della loro attività e ricordatevi di:

  • curarlo nei contenuti che pubblicate, inserendo hashtag e rispettando la regola di un terzo
  • interagite con i clienti che pubblicano storie e taggano il vostro profilo
  • misurate i dati con cadenza mensile
  • cercate di far crescere l’interesse dei viaggiatori, stimolandoli a creare contenuti mentre soggiornano nella vostra struttura (magari creando un contest)
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