Il 2 agosto 2017 è stata abolita la Parity Rate in Italia.
Dopo un percorso lungo quasi tre anni, il Senato ha approvato con 146 voti favorevoli e 113 voti contrari, il DDL Concorrenza, con cui sono state definitivamente abolite le clausole della Parity Rate.
La Parity Rate obbligava hotel e strutture ricettive, che sottoscrivevano un contratto con un canale OTA, a non offrire, attraverso altri canali (tra cui il sito web ufficiale della struttura), tariffe inferiori rispetto a quelle proposte nel canale OTA a parità di servizio offerto.
Cosa è cambiato dopo l’abolizione della Parity Rate?
Con l’approvazione del DDL Concorrenza diversi alberghi hanno iniziato a non rispettare la parità tariffaria ed hanno applicato un prezzo più basso rispetto a quello presente nei canali OTA, con lo scopo di disintermediare sempre di più.
Tuttavia cambiare solamente i prezzi non può essere sufficiente come tattica di disintermediazione; vediamo insieme quali possono essere delle best practice da applicare successivamente all’abolizione della parity rate.
Prima e dopo la Parity Rate, il sito dell’hotel è il cuore del vostro business online
Parity Rate o non Parity Rate il core del business online dell’hotel è rappresentato dal sito web della struttura che va studiato e curato in ogni minimo dettaglio.
Non stiamo scoprendo l’America e nemmeno l’acqua calda, dicendo che il sito deve essere mobile friendly, essendo così automatizzato per la navigazione da mobile.
Ricordatevi che sempre più utenti utilizzano il proprio smartphone per ultimare prenotazioni ed acquisti, di conseguenza:
- i testi e le immagini devono essere ben chiari:
- la call to action che rimanda al booking engine deve essere ben visibile e cliccabile;
- il sito deve avere tempi di caricamento veloci, così da evitare drop di utenti che non hanno voglia di attendere il caricamento della pagina.
Un sito senza call to action non può convertire.
I messaggi più comuni ma che risultano più efficaci sono: “Verifica la nostra disponibilità” oppure “Prenota subito”.
Questo tipo di inviti portano alla conclusione della trattativa, specialmente se si ha un buon booking engine che permetta di prenotare e verificare la disponibilità direttamente online.
Utilizzare un booking engine performante
L’elemento fondamentale, per incrementare il numero di prenotazioni dirette nel sito di un hotel, è senza la minima ombra di dubbio il booking engine (abbiamo trattato l’argomento in maniera approfondita anche in questa puntata del nostro podcast).
Non basta però, un qualsiasi booking engine, serve uno strumento dotato di specifiche caratteristiche:
- un buon booking engine deve essere pienamente integrato nel sito della struttura (il brand della struttura deve essere coerente tra sito e booking engine);
- il booking engine ideale permette all’utente di pagare attraverso più metodi (carta, bonifico, stripe, paypal etc…) e – soprattutto – deve rispetta i più alti standard di sicurezza delle transazioni;
- il booking engine deve offrire dei vantaggi ai visitatori che scelgono di prenotare direttamente da voi, così da aumentare il tasso di conversione e la fidelizzazione del cliente!
Investire in campagne Google Ads
Più visite avrà il sito dell’hotel, maggiore sarà la possibilità di ricevere prenotazioni dirette. Per far questo si può investire in campagne attraverso Google Ads.
Se non avete mai intavolato una campagna di questo genere affidatevi all’esperienza di un consulente, così da evitare errori grossolani che potrebbero spolpare il vostro budget giornaliero nel giro di pochi minuti senza ottenere conversioni.
Se invece siete un po’ più “smanettoni” il consiglio è quello di andare ad inserire annunci che siano quanto più granulari e dettagliati, così da accrescere la conversione e dare subito più informazioni all’utente che ha effettuato la ricerca.
Ah, mi raccomando non dimenticatevi di collegare Google Analytics sia sul vostro sito che sul booking engine così da poter monitorare costantemente la situazione del traffico.
Fidelizzare i clienti che hanno già soggiornato da voi
Questo consiglio non è strettamente collegato all’abolizione della parity rate, ma vogliamo comunque condividerlo nuovamente.
Poter fidelizzare i clienti attraverso newsletter e campagne di email marketing contenenti offerte speciali è la miglior disintermediazione che possa esistere. Nonostante l’avvento di nuovi strumenti di comunicazione, le email rivestono ancora un ruolo cardine, specialmente perché consentono di interfacciarsi direttamente con l’ospite.
Non stiamo dicendo di convertire nuovamente il cliente australiano che ha soggiornato nell’agriturismo in Toscana a Natale 2018, perché è pressoché impossibile.
Stiamo dicendo di convertire nuovamente quegli ospiti che sono stati accuratamente profilati e segmentati nel database clienti (CRM) e a cui si andranno ad inviare campagne mirate in base alle loro precedenti esperienze, inserendo messaggi personalizzati e pacchetti promozionali mirati.